02/04/13

Recensione di Fate famiglia di Lucia Rizzi

Trama: Nella nostra società la famiglia è la dimensione fonda
 mentale in cui l'individuo nasce, si forma, ama, acquisisce consapevolezza e si realizza nella sfera privata. Ciononostante, la vita fra le mura domestiche diventa spesso un cammino faticoso e accidentato, quando non una vera e propria guerra, in cui tutti combattono contro tutti. Tensioni latenti, malumori e litigi, recriminazioni velenose compromettono quell'atmosfera di complicità affettuosa e di spontanea e disinteressata collaborazione che dovrebbe dominare in ogni casa. In altre parole, guastano la felicità della famiglia. Ma si può fare qualcosa per risolvere o addirittura prevenire i conflitti? Certo, ogni nucleo ha le proprie peculiarità, però esistono situazioni ricorrenti che, sostiene Lucia Rizzi in questo nuovo libro dedicato alle dinamiche dell'intera famiglia, basta analizzare e affrontare correttamente per volgerle sempre in positivo. Con l'approccio pratico che le è consueto, la tata più famosa d'Italia inizia con l'insegnarci come riconoscere i segnali che fanno capire a una coppia se è davvero pronta per mettere su famiglia (qualora non lo sia, meglio evitare!). Rivolgendosi poi ai nuclei già formati, con uno o più figli, con genitori conviventi e non, offre consigli preziosi, corredati da esempi e da esercizi divertenti, per favorire un buon funzionamento delle relazioni quotidiane. Si imparano così diverse strategie per comunicare in maniera adeguata...

Ho finito in mattinata questo saggio assolutamente non impositivo.
Si è trattato di una lettura interessante e completa e molto esplicativa.
Si parla della famiglia a partire da quando si pensa di metterne su una, decisione che dovrebbe essere profonda ed assolutamente motivata (ma non perchè "mi sento solo"-esistono gli animali domestici per qualcosa-ne perchè "ce l'hanno tutti i miei coetanei"-cos', parliamo di una borsa Luis Vuitton?) a cosa fare per ritrovare la serenità persa.

Infatti oggigiorno ci sono molte famiglie infelici e sono d'accordo con l'autrice che ormai si sta male perchè "non si fa più famiglia" ovvero non ci si sacrifica più. Si vuole la moglie ubriaca e la botte piena. Si vuole far nascere un bambino ma poi non va bene che abbia una sua personalità, che ci contesti e non sia il figlio dei sogni come i genitori , una volta nato il piccolo, si diano di continuo addosso screditando l'altro davanti al bambino. O che ci siano problemi di coppia. Si vuole la pappa pronta e bisogna essere belli davanti al mondo.
Invece la famiglia è sacrificio, conquiste, un fare squadra continuo per vincere tutti assieme, disponibilità, voglia di condividere, aiutare, non denigrare, regole, valori (non materiali!), affetto, attenzioni  e che tutto ciò non debba essere qualcosa di doveroso per un capro espiatorio in famiglia.

Se manca tutto o una parte di questo le grane saltano subito fuori.

Giuro, odio criticare gli altri visto che odio le critiche verso di me, ma....Leggendo i casi con nomi e località modificati dall'autrice per privacy mi domandavo come certe persone potessero anche solo "immaginare" di fare ciò che facevano. La madre che lascia un eterno buffet così tutti prendono quello che vogliono??? Oppure...Il padre che no alla fela dei Gormiti ma ok al giochino elettronico. Che senso ha?Non era meglio la maglia allora? O anche...Mangiano davanti alla tv sennò sai che storie. Come? Se vogliono a tavola che si parla anche sennò anche senza cena.
Questo non l'ho letto nel libro ma c'è anche chi chiede "ma vuoi riso o gelato?" e secondo te il bambino che ti dice? Il riso? Magari in bianco??? Già che ci siamo coi cavolfiori, eh!
O chi si lamenta perchè non c'è più intimità ma "è  così bello farlo venire con noi a dormire". E di che ti lamenti? La situazione te la sei creata tu e sai che disfarla richiede tempo e costanza.
Insomma non volevo credere a ciò che i miei occhi leggevano. Ok, probabilmente sarà molto più giovane di questi intervistati ma per logica dovrei essere io, col mio compagno, a fare ste cavolate poichè considerati "troppo giovani".
Di errori ne facciamo tanti, troppi forse. Però certe idee non ci vengono nemmeno in mente.
Errori miei ricorrenti: alzare troppo e spesso la voce. O spazientirmi presto. Sono due grosse pecche che cerco di correggere perchè odiose e poco educative.
Ma per il resto abbiamo linee comuni per alimentazione, nanna, presenza nella vita dei nostri figli, attività da fare assieme. Più o meno in linea con "la tata più famosa d'Italia". per chi segue la tv, la tata della seguitissima serie SoS Tata.

Un manuale da non perdere perchè rispettoso del lettore, Lucia non pretende di comandarci o dirci cosa è perfetto e cosa da demonizzare ma ci ricorda sempre che occorre pensare di essere una squadra e vincente in cui ci sia dialogo, si possa esporre il proprio disappunto con educazione, si trovino soluzioni, si pensi agli altri e si cerchi assieme la felicità.
Detto questo, nonostante alcuni momenti in cui non ero in linea con alcune esposizioni della Rizzi (è normale, siamo due individui distinti), sono curiosa di leggere le altre sue riflessioni. Di libri ne ha scritti parecchi altri: Fate i bravi!, Spegnete la tv! per citare i più conosciuti.

Ecco la poesia presente ad inizio libro molto molto bella

La famiglia

Basta un papà ed una mamma
un figlio e una figlia
per fare una famiglia.
SOlo chi è solo, poverino,
cerca una famiglia
in casa del vicino.
Le famiglie formano un paese
e qualche volta una città
dove la gente è tanta
ma ci sta tutta quanta.
Al caldo o al gelo
nella capanna o dentro il grattacielo
nei paesi e nelle città
viva la grande umanità.
Chi è giallo, chi bianco, chi nero.
Ma se c'è la pace
una sola famiglia
è il mondo intero.

Non è dolce?

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