11/06/17

Recensione di Tutta la pioggia del cielo di Angela Contini - Angela C. Ryan

Trama: Victoria Stevenson e Nath Owens sono agli antipodi. Notte e giorno. Luna e sole. Lei vive a Chicago, è una scrittrice di successo e vanta pubblicazioni in diversi paesi. Educata, precisa, con qualche mania di troppo, a un certo punto della sua carriera, non ha la più pallida idea di come scrivere il suo prossimo romanzo. Lui è un contadino e possiede una fattoria che cade a pezzi, in Vermont. È pieno di debiti, ama i suoi animali più delle persone, soprattutto il suo papero Charlie, ed è vegano. È piuttosto arrogante e un po’ burbero. 

Per una curiosa idea dell’agente di lei, Trevor, e della sorella di lui, Susan, certi che il Vermont con la sua natura selvaggia e romantica sia il posto giusto per far rinascere l’ispirazione di Victoria, la donna si ritrova a dividere la sua vita con Nath che, a sua volta, si vede costretto a ospitarla contro la sua volontà. È il prezzo da pagare se vuole salvare la fattoria dalla rovina. Infatti, in cambio dell’ospitalità, Victoria dovrà versare sul conto di lui un quarto dei profitti ricavati dalle vendite del suo libro. È la condizione posta dal grillo parlante Susan, convinta che questo sia il solo modo per rimettere in piedi il fratello. 

Non potrebbero esserci due individui più diversi fra loro, ma se un paesaggio da cartolina e delle graziose lentiggini ci mettono lo zampino, forse anche il più orgoglioso degli uomini e la più testarda delle donne possono piegarsi all’amore. Oppure no? Tutto da vedere, perché fattori esterni non rendono affatto facile la vita a nessuno dei due. 

Ho riletto con piacere l'opera di Angela, ormai conscia che lei difficilmente si abbandona al romanticismo fine a sè stesso.
Ho avuto piacere di ritrovare Nath e Victoria e di rifarmi quattro risate. 
Nath all'inizio  lo avrei ammazzato. Arrogante, spocchioso, la lite che ha subito con la sorella non contribuisce a mostrarci un virtuoso. Poi è anche strano di suo: è un fattore, vegano e nemico della tecnologia! Però leggendo scopriamo un uomo che non scende a compromessi, fedele a se stesso ed ai propri valori, una persona fidata, concreta che non cerca di addolcire la pillola e che proprio per questo è da avvicinare, disprezza le apparenze e gli schizzinosi. Motivo per cui l'incontro con Victoria è focoso... Lei sembra perfettina, sicuramente è maniaca del controllo e della pulizia e Nath le sembra solo un buzzurro, anche se finirà man mano per apprezzare molti dei suo tratti caratteriali.

C'è da dire tanto quanto Nath, orgoglioso e chiuso, non aveva voglia di conoscere Victoria, anche lei ha scoperto a tradimento del suo viaggio (dal suo agente Trevor, fratello del cognato di Nath, se ho capito bene, che io e le parentele....) e ne avrebbe fatto a meno. Ma nessuno dei due può rifiutare a priori la proposta: Nath per i suoi ingenti debiti, Victoria per la mancata ispirazione che le potrebbe costare una penale e la carriera di affermata scrittrice.
Il romanzo però non sarà solo questo ed il finale è bello concentrato di avvenimenti, decisamente avvincente e privo di "facilonerie". Comunque il rapporto tra i due fa morire dal ridere per come si pizzicano in continuazione.
Poi abbiamo anche la storia nella storia perchè Victoria ci omaggia della storia di Sofia e James(l'ispirazione sta tornando e come non potrebbe grazie al soggetto che è Nath?), lei immigrata in America dell'Italia nel 1942, figlia di una classica famiglia chiusa del tempo, lui pugile con una pessima fama, apparentemente incapace di dare affetto, burbero, ma insospettabilmente gentile.
Un'autrice che dovrebbe essere senz'altro più in vista in mezzo al mare di scemenze che il genere "rosa" pubblica e che magari fa anche un mega successo! Spero che le sue uniche due opere(tra cui questo romanzo che io ho conosciuto con l'autopubblicazione), tra le molte self che ha pubblicato, non restino le uniche ad aver raggiunto le librerie!


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