27/03/18

Recensione di Le assaggiatrici di Rosella Postorino

Trama: Con una rara capacità di dare conto alle ambiguità dell'animo umano, Rosella Postorino, ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf) racconta la vicenda eccezionale di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della storia, forte dei desideri della giovinezza.


La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. «Da anni avevamo fame e paura,» dice. Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l’autunno del ’43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: «Mangiate», davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un’ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato.

Nell’ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s’intrecciano alleanze, amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del ’44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti – come una sorta di divinità che non compare mai – incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito.

I miracoli dei gruppi di lettura. Libri che non voglio leggere diventano papabili della tbr e magari mi piacciono pure!
E' il caso de Le assaggiatrici di Rosella Postorino.
Leggendo la trama ho pensato "manco morta, ma che è sta tizia che già deve lavorare per Hitler ed elemosina amicizia?". Poi è un romanzo ambientato nel '900, non la mia passione.
E però ho iniziato a leggere per sfizio e non mi sono più fermata!

Di Rosa sappiamo subito che è sposata, ma il marito Gregor è al fronte e che, sola al mondo, vive coi suoceri. Ha lasciato Berlino ed ora vive a Gross-Partsch dove viene recluata assieme ad altre donne come assaggiatrice ufficiale di Hitler.

La situazione non è facile in assoluto. Rosa sarebbe anche incline ad essere socievole, ma nessuna delle altre donne lo è. C'è una barriera invisibile creata dalla situazione. Sono tutte di lì quindi si conoscono benchè alcune abbiano visioni differenti dalle altre e questo crei litigi e vaghi dissapori. L'unica straniera come lei, Elfriede, è scostante e scontorsa, Rosa si scontrerà spesso con lei e la loro diventerà una strana amicizia , sempre se così può essere definita.
Ad un certo punto poi arriva il tenente Ziegler, uomo inquietante e duro che impone una rigida disciplina nel gruppo femminile. E, in maniera assolutamente inusuale, tra lui e Rosa nasce una sorta di legame.

Questo romanzo è assolutamente affascinante.
Il registro scelto è volutamente chiaro e semplice, la tipologia di scrittura non è complessa ed anzi il romanzo scivola che è un piacere.
E svela una figura assolutamente sconosciuta nel panorama della seconda guerra mondiale. Le assaggiatrici. Quel che non offre la casualità.
L'autrice si è imbattutta nell'intervista di una donna che ha affermato di esserlo stata e ne ha parlato in tardissima età per paura di passare guai prima. Peccato che sia morta prima di poterle fare domande approfondite.
Non so se sia stato possibile trovare ulteriori informazioni o se la ricostruzione dei fatti sia il più possibile verosimile alla realtà, ma il romanzo sembra l'affresco di quell'esatto momento storico. Una narrazione veritiera e possibile ed anche "nuova" perchè la guerra non viene mai vissuta direttamente e Hitler viene giusto nominato, ma è una figura distante. C'è perchè serve alle vicende narrate.
Sono affascinanti anche i rapporti tra le persone, la voglia di divertirsi che non può essere troppo esibita. Nonchè i guai che le donne possono passare. Hanno voglia di attenzioni e desideri, ma gli uomini sono al fronte, anche i mariti. A volte finisce bene ed altre male. E nel caso delle assaggiatrici non hanno scelta, devono obbedire alla Germania e dare sè stesse al Fuhrer.
Le protagoniste sono donne comuni. Alcune antipatiche, altre insipide, rancorose, positive, miti. C'è un universo in una stanza. Ammetto che Rosa è strana, non è sottomessa, non totalmente, ma nemmeno combattiva. Si lascia vivere e vedo poche prese di posizione. Ecco forse perchè nel suo matrimonio c'è stato qualche problema.
Più in generale è chiara la dimensione di mondo grigio, esausto, che vorrebbe luce, colore ed allegria. Invece si vive nel terrore, nell'ansia e nella misura.
Ammetto che a fine lettura mi sono sentita depressa per mille motivi. Per come finisce, per le sensazioni rimaste addosso, per le domande senza risposta... E' bene essere in un buon momento della propria vita per leggere questo libro!
Nonostante ciò la lettura vale la pena ed è da non farselo scappare!



2 commenti:

  1. Ciao! Sono davvero molto contenta che anche a te sia piaciuto il romanzo, io l'ho amato visceralmente <3

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    1. Mi sono sorpresa io stessa perché, appunto, non è il mio genere.

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