23/09/12

Recensione de Il canto della rivolta di Suzanne Collins



"Quello di cui ho bisogno per sopravvivere non è il fuoco, acceso di odio e rabbia. Quello di cui ho bisogno è il dente di leone che fiorisce in Primavera. Il giallo brillante che significa rinascita anzichè distruzione, promessa di una vita che continua per quante gravi siano le perdite che abbiamo subito."

La trilogia Hunger Games è una delle migliori che ho letto in assoluto. Questiìo è il terzo volume della serie.
La sinossi fatta sul libro non c'entra nulla a proposito di questo libro ma riguarda più il precedente visto che si parla del matrimonio tra Katniss e Peeta e del pericolo che costituisce Katniss per cui Snow cercherà di ucciderla. Qui siamo già oltre. Ed è assoolutamente sconsigliato proseguire: SPOILER! 
La rivolta è iniziata. Durante la settantacinquesima edizione degli Hunger Games ormai giunta al termine Katniss ed altri tributi vengono tratti in salvo da un hovercraft del fantomatico Distretto 13. La ragazza è più viva che morta e crede di essere stata salvata da Capitol City. Sta cercando di andare a cercare Peeta per ucciderlo. Meglio morire che farsi torturare da Capitol City o farsi usare a loro piacimento. Scopre ben presto che in realtà sono stati salvati dal 13 e che Haymitch l'ha tradita. Sosteneva che la sua idea di Rivolta fosse ridicola, che il 13 non esistesse ed invece collaborava coi ribelli che progettavano di far fuggire lei dagli Hunger Games perchè è il simbolo della rivolta tramite i tributi vincitori coinvolti alla causa. Ed invece Peeta è rimasto lì ed il suo mentore ha disatteso alla parola di salvarlo. Ora sarà morto o peggio nelle mani del governo e di Snow.
La riabilitazione è lunga e lenta. Il 13 ha accolto tutti anche perchè hanno bisogno di "riproduttori" visto che un'epidemia di varicella ha reso molti sterili. Le regole sono ferree e non è facile adattarsi ma i superstiti del distretto 12, distrutto da una bomba di Capitol City al termine improvvisato degli Hunger Games, sono abituati alle privazioni. Però, regole o non regole, è il meglio che potessero sperare. Un nuovo inizio e la speranza di rovesciare il governo.
La presidentessa del Distretto 13, la Coin, vuole assieme agli altri che Katniss sia il simbolo della rivolta.
Le ci vuole molto per decidere e quando lo fà pone condizioni necessarie: l'immunità per i vincitori catturati, tra cui Peeta che catturato dal governo passa per un traditore, ed altri dettagli per lei importanti come essere lei ad uccidere Snow, colui che le ha rovinato la vita.
La Ghiandaia Imitatrice, soprannome che Katniss si è guadagnata nell'arena, che ora la identifica e che ora è simbolo della rivolta, funziona alla grande e la rivolta ha inizio senza più esitazioni.
Per fortuna riescono in qualche modo a liberare Peeta in seguito ad un suo avvertimento televisivo che gli è costato caro ma che è stato utile a tutti. Purtroppo Katniss non potrà provare sollievo perchè ciò che gli hanno fatto è peggiore della morte per molti versi perchè la sofferenza continua e Snow sarà compiaciuto di continuare nel suo intento di spezzarla con successo.
Questo libro è il migliore ed il più sofferto, cruento. Quando l'ho finito mi ha pervaso una sensazione di straziamento e dolore tanto era intenso ciò che è stato raccontato dalla Collins che potrebbe essere malauguratamente real. In effetti il mondo lo abbiamo già conciato male, manca una castrofe naturale e che qualche pazzo con idee di protagonismo salga al potere. Non la vedo così impossibile ed è terrificante. Perchè la scrittrice ha creato veramente qualcosa di simile al vero dove il governo pur di mantenere il potere usa tutto il potere che ha tra cui usare le vite dei figli del popolo per ricordargli che non devono ribellarsi o i loro figli ne faranno le spese come già fanno quelli che vanno ai Giochi. E questi ragazzi una volta iniziati i Giochi devono prima fingere per le telecamere di essere felici ed aggraziarsi il pubblico in quanto solo i tributi favoriti ottengono doni dagli sponsor durante i combattimenti e poi devono dimenticare di essere umani per sopravvivere e la loro priorità sarà uccidere l'altro. Trovo vero che l'uomo sia straordinario ma sa anche essere un essere spregevole e sono certa che questa possibilità di futuro potrebbe essere plausibile.
Finalmente però ho capito che il mio definire l'arena una sorta di "Colosseo" era abbastanza coerente alla storia.

2 commenti:

  1. Bellissima recensione!Ho amato anch'io questo libro e per me è il migliore della serie!E' stato straziante e completamente devastante, ma comunque bellissimo!Questa è una delle mie serie preferite in assoluto!

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    1. Grazie mille! All'inizo ero titubante se leggere Hunger Games perchè mi intimoriva la copertina americana con l'immagine di un tributo(credo Katniss) dietro le foglie che pareva una mezza specie di zombie e temevo non fosse il mio genere. Poi ho sentito il trailer del film e ho letto il primo. CI ho messo un pò a poter leggere i seguiti... ma è uno spettacolo! Se la Collins ha queste idee guardando la tv, mi auguro ci stia sempre appiccicata! Come Hunger Games ce ne sono pochi... Ho ancora tristezza rispetto alla fine del libro che avrà pure una "happy end" ma unica nel suo genere! Capisci che anche se è finita non c'è da gioire

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