07/11/12

Recensione de Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons



Il Cavaliere d'Inverno è il primo volume di una trilogia storica romance i cui seguiti sono "Tatiana e Alexander" e "Il giardino d'Estate".
Siamo nella Leningrado del 1941, in estate. Faremo la conoscenza di Tatiana ed Alexander. Lei è una semplice ragazza del popolo che lavora in una conosciutissima fabbrica della città, la Kirov. Lui invece è un ufficiale dell'Armata Russa.
SI incontrano alla fermata del bus. Lei sta finendo il gelato in attesa del bus che le permetterà di comprare vivere per la famiglia, poichè poco prima c'è stato l'annuncio di entrata in guerra. Alexander la raggiunge e si mette ad attendere con lei, salgono sullo stesso bus (la ragazza ha perso apposta il suo incuriosita ed attratta dal militare) e arrivano al capolinea per tornare indietro. E qui iniziano  aparlare. Tatiana fingerà di aver sbagliato fermata e gli confessa che teme di essere nei guai non avendo ancora comprato nulla. Lui si offre di aiutarla e la porta al mercato dell'esercito.
L'accompagna a casa dove ci sono tutti e Tatiana fa la scoperta che Dasha, sua sorella, è fidanzata col militare che però in quel momento pare poco felice di vederla. La famiglia purtroppo è triste a causa della partenza del gemello di Tatiana, Pasha, allontanato in campeggio, per cercare di salvarlo.
Da quel giorno Alexander va tutti i giorni alla Kirov ad aspettare Tatiana ed a fare il tragitto verso casa insieme. SI raccontano e per Tatiana è  elettrizzante. Per Alexander emozionante. Lui vorrebbe dire a Dasha che non vuole stare più con lei, ma Tatiana glielo impedisce per non turbare la sorella e la pace familiare. Non vuole ferire nessuno ed in quella casa lei continuerebbe a viverci, con l'astio dei familiari.
Lui non è d'accordo ma accetta portando avanti questa serie di menzogne, aggravatasi a causa dell'interesse dell'amico e collega Dimitri che pretende la ragazza per se ed Alexander per motivi a noi imperscrutabili accetta. Nonostante Tania sia poco d'accordo. La situazione è pesante, ma non per gli altri che non se ne accorgono. Però, in fin dei conti lei ha cercato i guai per loro due.
La situazione è complicata dal fatto che lei conosce il segreto di Alexander e rivelarlo o anche solo mettere in disarmonia questo precario equilibrio, significherebbe la fine per lui. E proprio il suo amico potrebbe rivelarsi una minaccia...

Le cose chiaramente non possono migliorare e la guerra, procede.
La narrazione dal punto di vista storico ed antropologico è accuratissima. Noi leggiamo e ci immaginiamo la Russia negli anni descritti dall'autrice. Il pensiero comunista si impone, vale la comunità e non il singolo. Si deve combattere per la Patria e per i compagni. Le persone vivono anche per famiglie in più stanze di un palazzo, non esiste privacy (termine inesistente in russo), non possono esistere desideri personali.
Quando la guerra parte assistiamo ai turni massacranti in fabbrica e quando le cose si faranno tragiche negli ospedali dove il personale non conosce riposo. Le persone vengono prostrate fino allo stremo, la Russia sta perdendo e quasi non ci sono vivere, la gente muore di fame, molti diventano criminali e cannibali per un pugno di fame. Disperazione, tristezza ovunque. E tutto ciò è vero, è esistito.
Come i processi ai comunisti che , benchè abbiano servito fedelmente il partito , basta una sciocchezza o un pettegolezzo falso, per mandare alla gogna un uomo innocente.
Purtroppo questo libro insegna che il comunismo è bello, giusto, ma è utopico. Non esisterà mai VERA uguaglianza e ovunque questo modello ha fallito, prostrando così tante persone da non averne il conto. E durante il periodo bellico, causò così tante vittime da competere col nazismo.
Per carità, in Russia è stato una mano santa, il paese sarebbe morto se in quell'ottobre 1917 la RIvoluzione non fosse partita.
E questo libro insegna molto, raccontandoci però anche di Alexander e Tatiana, dei loro tormenti, gioie, dolori, vite, esperienze. E noi veniamo trasportati dalla narrazione.
Sono stata indecisa a lungo sul fatto che questo libro mi fosse piaciuto o meno e devo dire di sì. All'inizio mi sono un pò prevenuta a causa dell'immaturità di Tatiana. La famiglia che ha è asfissiante davvero, ma la guerra stava cominciando e le han chiesto di fare scorte. E lei che fà? SI mette a leggere, va in giro e vede che i magazzini han quasi finito tutto e mica ci disperiamo tanto. No, prendiamoci un gelato! Per poi dire ad Alexander che lo deve avere sua sorella, quando l'interessa tra i due inizia ad essere troppo evidente ai loro occhi. Solo che leggendo si capisce bene le motivazioni e chi non ha vissuto nella Russia comunista non capisce, perchè non si può porre troppo problemi. Ne abbiamo, ma siamo liberi di essere noi stessi e lamentarci di ben poche cose rispetto alla popolazione descritta dal libro. 
LA caratterizzazione dei personaggi è perfetta.
Dasha è la classica osrella affettuosa ma egocentrica, il padre e la madre i classici genitori russi dove lui è bevitore e comanda e dove lei è una donna di casa e lavoratrice.
Tatiana è dolce, ingenua, irruenta, sincera, devota. Mentre Alexander è un alineo ed un cavaliere in mezzo ai russi: idealista, dolce, passionale, altruista, onesto, non rinuncia alla sua dignità.
Dimitri invece è il solito viscido e malvagio, egoista e bugiardo. Insomma nessuno qui è scialbo, inutile. Tutti hanno un ruolo. Anche le quattro vecchiette di Lazarevo, un paese che compare più avanti nel romanzo e che lascerà un bel ricordo nel cuore di ogni lettore.
Buona lettura di questo fantastico libro. Non fatevi mancare i fazzoletti...Lacrime previste!

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