10/09/17

Recensione de Il peccato dell'angelo di Charlotte Link

Trama: Per la prima volta da quando si era trasferita in Germania, Janet Beerbaum si sente diversa: libera, senza passato e senza futuro, senza vincoli e impegni. Il suo viaggio nel Kent finalmente la fa sentire a casa, nel suo ambiente e con la gente giusta. Ritrovare a Londra Andrew, l'ispettore di polizia di cui era da sempre innamorata, la farà sentire, dopo tanti anni, una donna ancora in grado di amare e di essere amata. Eppure Janet sa di avere delle grosse responsabilità nei confronti della famiglia che ha creato, verso Phillip, suo marito, uomo mite e sempre disponibile, e verso Mario e Max, i suoi affascinanti e inseparabili gemelli, che però le causano non poche preoccupazioni...

Andrew non può aiutarla, né può indagare sulle cause che l'hanno spinta a ritornare da lui: qualcosa gli impedisce di comprendere qual è il tipo di relazione in cui ora Janet lo vuole coinvolgere, ma il suo istinto di poliziotto e la sua ostinazione gli suggeriscono di indagare a fondo. Qual è il segreto di Janet? Da che cosa sta scappando? Perché appare così turbata quando lui le racconta dell'assassino che ha catturato e che sta per essere processato? E, soprattutto, quando viene a sapere che Mario è in Provenza in vacanza con la sua ragazza, l'equilibrio che Janet si era imposta comincia precipitosamente a frantumarsi. Un turbine di eventi sconvolgerà la vita di tutti, il passato tornerà imperioso a saldare i conti, ma fino a che punto Janet si spingerà per salvaguardare le persone che ama veramente? 

Tanto tempo fa lessi un libro di Charlotte Link, L'ultima volta che l'ho vista, se ben ricordo. Non è stata una felice lettura. Ne senso che non mi ha dato nulla, né antipatia né meraviglia. All'inizio cercavo di capire se mi sarei mai sentita in ansia e poi ero incredula perchè era andato tutto secondo previsioni.
Complice una challenge, ho  deciso di dare un'altra possibilità all'autrice. Non rimane una delle mie prime scelte, non è nelle mie corde, ho a lungo temuto che sarebbe stato un fiasco anche questo libro, ma a fine lettura sono rimasta decisamente colpita.

La trama ci lascia intendere che la storia sia incentrata su Janet. Niente di più giusto ed al contempo sbagliato perchè non è la sola voce narrante, ma è la sola a custodire un segreto.
 
Noi la conosciamo quando è in Inghilterra, in un pub del Kent, per ignoti motivi. Dovrebbe recarsi in Scozia, ma disattende quell'appuntamento, decidendo di andare verso Londra e contattare il suo amante di un tempo, ora ispettore di Scotland Yard, con immaginabili conseguenze e senza un solo avvertimento al marito se non per far lui intendere che non andrà all'appuntamento, tacendo di Andrew e facendo andare l'uomo su tutte le furie.
Scopriamo presto che la donna è tormentata circa la situazione dei figli, in particolare da Maximilian e dagli eventi che lo hanno portato in clinica psichiatrica. La sua sorte le causa grande dolore. Il tutto sembra un tentativo di fuga dalla realtà.
Ma la voce di Janet non è l'unica. Ascolteremo di volta in volta le voci di tutti i personaggi: i figli di Janet, Mario e Maximilian, nonchè il marito e padre Philipp. Hanno però anche importanza, molta, Tina, la fidanzata di Mario, la sua amica Dana e sua madre Karen. Ci sarà spazio anche per lo psicologo di Maximilian, Echinger, e per Michael, padre di Tina, come per almeno un altro personaggio occasionale. Tutti gli interventi si concentreranno in una spirale sempre più convulsa che ci spalancherà un finale sorprendente.

Questo libro è stata davvero un'inaspettata sorpresa.
Innanzitutto lo stile: abbastanza ricercato, scorrevole e dal ritmo rilassato, culla per tutta la lettura che ci si gode senza fretta.
Poi gli indizi, i dubbi lasciati tutti al momento opportuno per farsi mille domande cui vogliamo un risposta, possibilmente subito, pena il tormento fino alle rivelazioni.
Mi sono comunque trovata un pò disorientata perchè il romanzo è ambientato nel 1995 ed è stata dura ricordarsi sempre che le differenze rispetto ad oggi sono molte.
Gli stili genitoriali innanzitutto erano più rigidi, impostati, era dura allontanarsi dal modello prestabilito molto più di oggi. La madre di Dana, la migliore amica della fidanzata di Mario, lo fa, crescendo una figlia troppo libertina e con poco giudizio. Entrambe ricevono dure sentenze per il loro modo di fare.
Poi la tecnologia... Dovevo ricordarmi che il cellulare non veniva usato perchè non esisteva, iniziavano forse ad essere disponibili i primissimi modelli formato telecomando.. E' stato strano!
Ho apprezzato tutti i personaggi perchè sono stati tutti caratterizzati a dovere, così come gli stati d'animo che sono davvero realistici. Ad esempio i sentimenti di Janet circa la propria situazione ed il proprio stato sentimentale oppure l'ingenuità di Tina.

Sono stata sorpresa da un libro partito senza troppo clamore dalla campagna inglese che ha saputo regalarmi una vicenda misteriosa ed appassionante, in un crescendo di emozioni, domande e riflessioni su varie tematiche.



Nessun commento:

Posta un commento